Un viaggio nello spettacolo

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Che il viaggio abbia inizio

Interviste

Intervista a:Yuri Salvatore

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La Rinascita

 

Quando hai iniziato a dedicarti alla musica?
A detta di mia madre,a sette mesi.
Quando stupita mi sentì cantare,i tre porcellini,anzichè piangere o lamentarmi.
Del resto,un giorno prima della mia nascita,mio padre e mia madre stavano cantando.
Ho seriamente rischiato il battesimo sulle tavole di un palcoscenico,se vogliamo dirla tutta.
Ma la prima tastiera professionale mi fu regalata all’età di sette anni,a regalarmela furono due amici di mio padre di Roma.
Simpaticissimi,che presero a cuore quella che adesso è diventata una cosa essenziale della mia vita.
Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica?Raccontaceli.
Io come musica ho iniziato a nove anni a collaborare,alla stesura e agli arrangiamenti di alcuni brani di mio padre.
Nel senso che creavo con la mia tastiera,le basi musicali dettate dalla mia fantasia un pò per gioco,alla fine però diventa una cosa sempre più seria.
Ricordo che mi allenavo sempre facendo prove su prove,anche fino a tardi.
Come cantautore,invece,il mio inizio risale all’età di 18 anni,quando scrissi la prima canzone su una musica già pubblicata e,provai la prima emozione,assaggiando le pareti della sala di registrazione vera e propria.
Quali artisti hanno influenzato le tue scelte musicali?
In primis mio padre come vena creativa,come mente e come ricercatore musicale ma ce ne sono tantissimi sia grandi che soprattutto i giovani.
C’è da dire che ho iniziato in una maniera abbastanza incredibile;cantando delle canzoni composte da autori di colonne sonore per fiction,sono partito praticamente,affidandomi alla fantasia.
Trovata la mia dimensione,la mia strada,ci sono un pò di cose da dire:mi sono distaccato e adesso sono io anzi,adesso sono me.
Si è appena concluso “Amici”,cosa ne pensi dei talent?
Ho sempre seguito i talent,in quanto sfornano bellissime voci,bravissime persone e artisti.Parlando di “Amici” tutte le cantanti nel loro genere;ho sentito vicine per ricerca musicale Gaia e Nyv ma anche la mia conterranea Giulia Molino.Spacca e l’ho adorata per il suo essere verace,del resto come tutti noi napoletani.Il problema dei Talent,è il sistema;non mi servirò di queste vetrine perchè per uno come me che segue le sue regole ed è affetto da anarchia,specialmente musicale,sarebbe psicologicamente dura sottostare ai compromessi.Preferisco essere scelto anzichè imposto al pubblico.
Ti va di parlarci del tuo album”Tra sogni e realtà”?
E’ uscito il 23 dicembre nei digital stores.”Tra sogni e realtà”,è un disco coerente con le altre produzioni da musicista indipendente e libero.
E’ la quarta scommessa;un viaggio appunto tra la fantasia con qualche tratto di realtà diversamente dai precedenti,forse questo album ha più dichiarazioni speciali.
C’è “Sentirsi in famiglia”,ispiratami dalla mia fiction preferita di sempre,infatti,il videoclip è stato pubblicato il 6 dicembre del 2018 per i 20 anni di Un medico in famiglia.
C’è “L’amico geniale”,che ho dedicato a Marco Novelli,mio migliore amico che ho conosciuto durante la mia esperienza radiofonica che mi ha lanciato e a cui sono riconoscente.
“Per fiorire d’Inverno” che ho voluto dedicare alla splendida amica Nadia Toffa.
Spulciando sulla tua pagina ufficiale,ho visto che hai scritto “Nenè” brano dedicato al mitico Andrea Camilleri.Ti va di parlarci di questa canzone?
Con Andrea,ho sempre avuto un rapporto molto stretto;non l’ho mai conosciuto dal vivo(ahimè)non ci sono riuscito ma di fronte a lui,ai suoi scritti e monologhi,mi sono sempre comportato come un felicissimo alunno che ascolta il suo maestro.
Non solo è il padre del mio commissario preferito ma credo che tutt’oggi,Camilleri,sia uno dei più illustri scrittori degli ultimi anni insieme ad un’altro grande:Maurizio De Giovanni,raccontano bellamente anche e soprattutto il brutto di Napoli e Sicilia.
Così come mio padre nel teatro e nella canzone;ecco perchè ho sentito la figura di Andrea molto vicina.
Nenè,c’era una volta vigata”,è una dedica doverosa come riconoscenza a tutto ciò che continuerà ad insegnarmi.
Tra i singoli presenti nella trackelist del tuo album,è presente anche”Angelina mia”,ti va di parlarne?
Il grande Fedez,in una sua canzone dice,che gli amori da tastiera,non hanno nulla a che vedere col pianoforte;infatti quello per Angelina,non è stato per nulla da tastiera.
Il mio piano,anzi,in nostro piano è stato andare forte,in maniera dolce e romantica e,come tutte le belle cose,anche lei meritava una colonna sonora”Angelina mia”,è l’amore universale,quello protettivo più che mai.

“Ti porto via da ogni preoccupazione,da ogni cattivo pensiero,ti porto via dai problemi”.

E’ quasi un segno del destino:io,nome di origine russa,napoletano verace.Lei russa,con un nome che è usato anche qui in Italia.E’ il caso di citare mio padre:”Azz!E che storia”.
Hai mai pensato di scrivere una canzone con tuo padre,Federico Salvatore,nonchè bravissimo cantautore napoletano?
Ci ho pensato e ci penso spesso;ne sarei onorato e anche lui ne sono sicuro.
Durante il periodo di prove musicali a casa,lavorammo insieme ad una musica,dove lui con il suo mestiere,mise come testo una poesia meravigliosa del nostro riferimento teatrale napoletano:Edoardo De Filippo.
La poesia era”O raggio e sole”:la musica,il testo di Eduardo.Inciderla?Magari!
Ciò non toglie che le nostre strade da un punto di vista musicale si possano incrociare prima o poi.
Come ha reagito tuo padre quando hai comunicato di voler diventare cantautore come lui?
Non ha reagito ma ha agito;mi ha messo subito in mano la sua chitarra che io strimpellavo dai due anni con le pantofole.
Mettevo gli accordi con i piedi anzichè con le mani e a detta degli altri ero anche abbastanza bravo.
Oggi mi segue ed apprezza molto quello che faccio;mi dà consigli su come migliorare e migliorarmi ma forse il consiglio più efficace e che ripete spesso,è quello di non abbassare mai la guardia.
La strada è tortuosa e le difficoltà non indifferenti,si faranno sempre sentire in questo ambiente come in ogni cosa.
Da un pò di tempo sò che stai lavorando  su “Rinascita”un radiodramma.Ti va di raccontarci com’è nato questo film?E di parlare di questa”Rinascita”?E’ un progetto che nasce dal desiderio mio di provare a sbarcare sempre da indipendente sui vari cuori anche come attore.Avevo già avuto questa opportunità grazie al grande regista e sceneggiatore Giuseppe Cossentino,che mi ha voluto in “Passioni senza fine 2.0″ poi,insieme alla mia amica e bravissima attrice Eleonora Lentini,abbiamo deciso di scrivere una sceneggiatura tutta nostra”La rinascita” è ispirata ad una storia vera.Parlavamo prima della nostra amica fisicamente scomparsa l’estate scorsa.Noi non abbiamo fatto altro che tentare di rappresentare ciò che avremmo voluto nella vita reale:una rinascita.Naturalmente inventando più che mai,trattando l’argomento in maniera nostra.Abbiamo lavorato con una compagnia di amici ed attori emergenti.Mi sento di citare coloro che mi auguro saranno delle promesse come:Michela Barilli che interpreterà la protagonista del film,Nadia Beneventi;Eros Mellone,che sarà Diego Esposito;Issa Harrabi,che interpreta Alì,il mio migliore amico nel film,mentre il mio migliore amico della vita vera,Marco Novelli interpreta”Er blando”,una sorta di boss romano,apparentemente burbero ma particolarmente carismatico.Insomma ne avremo e sentiremo delle belle!Coronavirus permettendo,usciremo per l’estate,quando effettivamente si spera,le acque saranno più calme.  
Ti va di parlarci dei personaggi che saranno protagonisti della”Rinascita”
Senza anticipare troppo,posso dire che io,in questo radiodramma sono Bicio Mariano:un giovane musicista napoletano,che decide di prendersi a cuore il caso di Nadia Beneventi,inviata radiofonica che scopre di essere molto malata.
Ad aiutarmi in questa mia avventura saranno i miei compagni di viaggio:Angelina,mia fidanzata e futura moglie nel film(interpretata da Angelina Mikhaleva),Diego Esposito,mio complice,e il tunisino Alì Yassin.
Noi siamo i principali “eroi” se vogliamo,che tentano di fregare le parti ad un destino e di migliorare una realtà che all’inizio sembra proprio deludente.Ci riusciremo?Chissà!Scopritelo da soli.
Oltre al disco”Tra sogni e realtà” e al radiodramma”La rinascita” hai altri progetti futuri?

L’idea di questi film-radiodrammi,e quindi di raccontare una mia visione delle cose,in un modo diverso e poco considerato mo piace per cui,non escludo altri progetti simili.
Per il resto continuerò il percorso musicale,sicuramente nasceranno altre canzoni,altre storie.
Per i giovani che sognano di fare questo mestiere,che consigli ti senti di dare?
In primis di studiare per perfezionarsi sempre e poi,di non lasciare mai a casa la speranza anche quando sembra irraggiungibile.
 



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Mi chiamo Anastasia Marrapodi e sono giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei giornalisti della Regione Campania. Mi occupo di musica, spettacolo, libri e cultura.

One thought on “Intervista a:Yuri Salvatore

  • complimenti per l' intervista e yuri è un ragazzo d'oro

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